A chi di voi, lettori incalliti, non è mai capitato d’innamorarsi del personaggio di un libro. A me capita in continuazione! E quindi da oggi vi parlo un po’ dei miei amori di carta e parole.
Benjamin Malussène in realtà non è uno dei personaggi di cui mi sono esattamente innamorata; ad essere sincera, io sono stata sedotta dall’Ispettore Pastor, silenzioso, enigmatico e risolutore, che spariva alla velocità della luce e, a sentire l’opinione della pluri-mamma Malaussène, baciava da Dio.
D’altra parte, come si fa a non voler bene a Benjamin? Benjamin che fa il padre non solo al proprio figlio ma anche a tutti i suoi fratelli; Benjamin a cui ne capita una dietro l’altra, che di mestiere fa il capro espiatorio per mantenere tutta la famiglia, che porta a spasso il suo cane epilettico e puzzolente. Benjamin, lo sguardo buono, il cuore limpido, che vive nella colorata Belleville e che ha gli amici più impensati, che apre la porta a tutti.
Ma Benjamin non ha bisogno di essere amato, ha la sua Julie. Sì perchè, signori e signore, il capro espiatorio è fidanzato con una donna bella come un’Amazzone, carismatica e dalla chioma leonina, con un seno esageratamente florido. E come fa una Julie, intrepida, seducente e brillante ad amare un capro espiatorio? Bé, come facciamo noi donne ogni giorno ad innamorarci: con la testa e poi con tutto il corpo come una cascata irrefrenabile.
E poi perché lo ama Julie? Perché quest’uomo ha una filosofia che gli scorre dentro come una linfa, uno scheletro e lui si regge tutto lì: i pensieri, le sue frasi profonde, il suo modo di amare, l’insolita tenerezza di un uomo che il mondo vuole schiacciare e che il mondo lo salva ogni giorno con la sua umanità.
“Non c’è mica solo la felicità nella vita, c’è la vita.”
“Anche colui che corre verso la donna che ama fa girare il mondo.”
“L’amore non fa la brutta copia, Bejamin, lo sai benissimo, ogni volta è subito in bella, direttamente.”