«Se non pensassi che in qualche modo posso rimettere a posto il mondo con quello che faccio, non avrebbe senso nemmeno che mi alzassi la mattina! Rimetti a posto il mondo Milo, fallo con quello che puoi. Se non sai fare case di mattoni, prova con le tue matite.»
C’era una volta una scrittrice, o almeno, una donna piccina che aveva velleità di scrittrice. Un giorno le venne in mente una storia fantastica, ma forse nemmeno più di tanto perché mescolava l’invenzione alle piccole meraviglie che la vita a volte ti offre, come certe persone, certi sorrisi, certi colori. In una sola notte, la scrittrice fatina buttò giù la storia e la mattina dopo la consegnò a uno dei sorrisi a cui si era ispirata dicendo: “Ecco, adesso tu mettici le tue matite e il tuo talento”. Il sorriso si accese ancora di più e fu così che un uomo speciale mise la sua firma su una storia che lo riguardava da vicino e lo fece usando tutti i colori e i sogni di cui era capace.
Non bastava ancora però: era importante che quella storia che era stata colorata potesse arrivare a toccare i cuori di quelli che il mondo lo avrebbero costruito di lì a poco, portando loro messaggi chiari e riconoscibili che potessero mettere in pratica, come azioni e comportamenti.
La fatina prese il suo fascio di fogli e bussò alla porta di un’amica saggia, una donna dagli occhi che brillavano dietro un paio di occhiali, dove ogni tanto cercava di nascondersi. Quella donna, che la fatina aveva avuto la fortuna d’incontrare, parlava al cuore dei ragazzi e dei bambini e riusciva ad ascoltarli con orecchie più grandi dei suoi occhiali. Anche se si nascondeva, non si tirava mai indietro, per questo disse: “Si può fare!”
L’amica saggia della fatina finì il lavoro in quattro e quattr’otto, anche se non insegnava matematica. Fu così che, nel suo vestito migliore, “Milo che disegna la gentilezza” si presentò a Gentletude, trovando una casa e un porto sicuro dal quale navigare per raggiungere tutti i ragazzi e gli adulti che volevano cambiare il mondo, un poco alla volta…
“La gentilezza non è dire “buongiorno” e “buonasera” e neppure un semplice “grazie”.
Quella è educazione, del tipo più semplice e basilare.
E non è fatta di cerimonie o di parole studiate la gentilezza, perché quella è affabulazione.
La gentilezza è spontanea, immediata. La gentilezza è un modo di vivere, di essere congruenti e attenti agli altri e a noi stessi, perché in fondo di quel mondo, interno o esterno, che a volte ci fa paura o ci suscita distacco ne facciamo parte.
La gentilezza ci fa restare umani e migliorare la vita a piccoli pezzi, esattamente da dove siamo, esattamente grazie a quello che siamo”
“Milo che disegna la gentilezza” è un racconto lungo fatto di parole e illustrazioni che toccano il cuore, perché parlano di persone e di vita, anche di quella meno facile. Ogni parte del racconto porta un messaggio e un argomento da approfondire, su cui le insegnanti possono lavorare con i propri ragazzi grazie al contributo didattico riportato in fondo e collegato a tutte le sezioni del racconto: resilienza, far accadere le cose, coltivare le proprie passioni.
Non è solo qualcosa da leggere, né da guardare, è un viaggio dentro una storia fantastica quanto può esserlo l’umanità.
N.B.: e-book e pdf si possono scaricare gratuitamente e possono essere distribuiti nelle scuole per creare percorsi per ogni classe. Già dalle prossime settimane, il progetto sarà diffuso nelle scuole medie in Italia e Svizzera.
SCARICATE L’E-BOOK O IL PDF GRATUITAMENTE DA QUI E FATENE UN PROGETTO PER LE SCUOLE DEI VOSTRI FIGLI, NIPOTI, PARENTI, CONOSCENTI….O SEMPLICEMENTE LEGGETELO E CONDIVIDETELO CON GLI AMICI
http://www.gentlebooklets.com/
Un bellissimo progetto realizzato da persone ricche di contenuti.
Complimenti, spero possa essere apprezzato e utile a tanti ragazzi
Grazie…di cuore….